delle nazioni. In vero come meglio passerebbero i loro giorni certi nobili sfaccendati pensando a trarre dalla terra il maggior profitto, e quanto servirebbero in tal forma bene il pubblico moltiplicando i primi generi delle cose necessarie? La terra non è mai troppo coltivata, e sempre potrebbe rendersi capace di un maggior frutto. La nostra Toscana non è veramente dei paesi più inculti, ma visitandola a parte a parte ben si conosce che molte possessioni sono trasandate, o per mancanza di gente, o per negligenza di quelli a' quali appartengono. Anche quelli che sono costretti a vivere alla campagna pensano più a guadagnare facendo un commercio gravosissimo per gli agricoltori, che coltivando i campi con tutta l'arte.
Ho letto alcuni pezzi della traduzzione che fa il suddetto abate Bartoli delle Vite di Plutarco. È del tempo che si occupa in lavorare intorno ad esse, e certamente gli resta da fare per tutta la sua vita.
Per altro la sua fatica è bene impiegata, perché l'opera è a ragione molto stimata. Particolarmente ne fa l'elogio