per un comodo mantenimento di mia persona secondo il mio rango. Il padre lasciò un mediocre patrimonio. Mio fratello, che amministrò doppo la morte di esso, non si prese pensiero di darsi ad una prudente economia per poter soddisfare a' debiti che aveva la nostra casa, onde fu poi duopo vendere nel 1744 alle monache di Santa Maria di Candeli di Firenze uno dei migliori poderi detto La Torricella posto nella potesteria di San Casciano.
Per ottenere la divisione dell'eredità paterna mi fu giuoco forza sostenere un dispendioso litigio. Chi amministrò la mia porzione doppo le divise ebbe pochissima attenzione per il mio miglior servizio, perloché quando presi a maneggiare da me, non solo non trovai nissuno avanzo, ma piuttosto qualche nuovo debito, quantunque possa dire di non avere per anni 12 circa speso in vitto, servitù, e casa fuori che nel tempo che fui in Pisa a studio. Fino all'anno scorso 1758 di ottobre non potetti mantenere un servitore per mio uso. In detto tempo dovendo entrare nella Segreteria fui costretto a prenderlo, e di presente lo pago con la provvisione che ritiro dal Magistrato dei Capitani di Parte. È vero che ho messo insieme da circa 30 zecchini, i quali conservo