ancora una di quelle cose alle quali per genio vado in traccia con qualche sorta di trasporto. Non so a dir vero per qual motivo sia più portato a questo studio che ad ogni altro, so solamente che fino da piccolo ragazzo desideravo ardentemente, vedendo un libro, di saperne il titolo, l'autore, ed il contenuto.
Se la strettezza del mio patrimonio non mi avesse tolta la possibilità di disporre di molto denaro a mio piacere, averei messa insieme una libreria delle più scelte, e delle più copiose, perché il possedere dei libri per me è come per un avaro l'avere molte migliaia rinchiuse nel suo scrigno, o come per un ambizioso l'ottenere una carica.
Confesso bene che questa è una vanità, che molti libri sono più un'insignificante pompa che un mobile necessario per chi vuol studiare per quel fine che ogni uomo in far ciò aver dovrebbe, e che finalmente pochi sono quei libri, i quali meritino di esser da tutti posseduti; ma s'è permesso, senza esser deriso, di tenere una numerosa quantità di cavalli nella sua stalla, di aver molti abiti in una guardaroba, molta biancheria in un cassettone, molti quadri in una galleria, sarà poi una cosa ridicola per un uomo di lettere una biblioteca assai copiosa?