Mirando le cose dal mio piccolo gabbinetto mi si presentano in un aspetto che m'ispira l'attacco alla solitudine, e la disistima di tutto. La storia mi guida nelle mie riflessioni, l'osservazione del presente mi ci conferma, l'esperienza del mio cuore istesso fa che decida per l'indolenza, per la non curanza, per il disprezzo eguale di tutte le altrui follie, sieno come si vogliono, e delle mie ancora. Questa misantropia per altro non mi separa dal mio dovere, ma mi spoglia da qualunque viva passione per qualsivoglia fine, lasciandomi baloccare colle cose che di mano in mano mi si presentano per occuparmi fin che potrò. Forse il mio esterno, ed i miei discorsi non dipingeranno questa mia apazia, ma ciò è effetto del mio temperamento troppo infiammabile, e del mio carattere ruspo.