che non mi sono piaciuti esternamente, benché non gli abbia poi disprezzati, quando per sorte, e mio malgrado mi sono dovuto trovare a studiargli internamente. I difetti dei vecchi, e dei giovani so compatirgli, ma fanno che poco sappia stare loro appresso. Le persone di talento mi hanno divertito, mi divertono più degli altri, ma non gli so servire, come non so far la corte ad alcuno. In un gran concorso fo lo spettatore, ma molte volte mi vi trovo isolato. Nella solitudine godo, quando l'anima non è in tumulto. Non l'antepongo però mai ai doveri che mi sono fatti, di visitare chi stimo, o chi sono nell'abitudine di trattare. A certe leggi di pura convenienza poco, o punto mi sono saputo adattare verso di quelli che non sono miei stretti amici. Vorrei usare