a principio vi è il pericolo del danno, e la speranza del lucro, mentre segua il danno, non potendosi esporre l'altrui patrimonio al pericolo del danno ancora con la speranza del lucro, avanzata dall'auditore Giovanni Bonaventura Neri Badia in Senensis reductionis praebendarum num. 8 (Decisiones t. I p. 146), il quale cita "ad Text. in Auth. novissime Cod. de admin. Tutor." lo Sperelli, "Dec. 90 num. 11", il De Luca, "De cred. disc. 49 num. 18" con i concordanti? Veramente il buon senso vi deve trovare da ridire, e presa la cosa nel suo punto vero, si sosterrà meno la seconda proposizione della prima. Io però mi astengo da farne l'esame, contento di averle poste in confronto, e di notare che la semplice giurisprudenza, anche appresso i solenni dottori, ha delle dottrine molto strane.