Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XXIV (1769)

Volume XXIV » Diario » 1769 » Luglio » p. 91

a sonare? Un pittore per non lasciare a' suoi eredi troppe teste, mani, piedi ecc., è in obbligo di mutar sempre idee quando prende in mano la matita? Un padrone di un giardino non dovrà far piantare che un'erba, un frutto per sorte? Un... Eccomi adunque paragonato ad un artefice, e ad un ozioso, il primo dei quali lavora per vivere, ed il secondo per passare il tempo. Per me il baloccarmi è vivere, e passare il tempo, quando ancora le mie riflessioni sono funeste. È la musica trista, che diletta alcuni, quanto l'allegra. È lo spettacolo tragico, che piace a molti più del comico. È il buio che soddisfà certi, quanto la luce più sfolgorante. È il cibo dozzinale, che solletica dei palati, quanto il più squisito.

Tempo più turbato, fosco, e affannoso con piccola pioggia nella sera.