in questo secolo. Hanno le citate pitture molte delle perfezioni che accennai con diletto nel passato volume, e dimostrano senza fallo la feracità dell'ingegno degli artefici. Quanto sia stimabile la loro abilità in questi lavori, si deve imparare dall'infelice, ed egualmente dotto abate Giovanni Winckelmann il quale di ciò parla nella sua eccellente Storia dell'arte presso gli antichi parte I cap. 3 sez. 3 par. 3 che io ho citata altre volte, e che ora mi diverto a leggere con estremo piacere. Egli ch'era Prefetto delle Antichità di Roma, fu revisore di quest'opera del Passeri, il quale, dichiamolo per onore della verità, si mostra nelle sue illustrazioni meno sagace, e meno grand'uomo di lui, e di Hancarville, che spiega i vasi d'Hamilton suddetto. Il libraio Monaldini acquistò i rami,