da esso, e da tutti gli altri, i quali qualche volta mi fanno dei discorsi poco propri, insensati, e fuor di tempo, i loro deliri fantastici, o compassionevoli.
o A dì 11 detto giovedì.
Tempo bello, che verso il mezzo giorno si è turbato, e qua si è sfogato doppo le due con piccola, e breve spruzzolata.
Svagato da vari pensieri anche oggi è sterile la mia penna.
o A dì 12 detto venerdì.
Tempo un poco turbato, e vario.
Se dovessi scrivere quello che sento in me scoprirei delle ridicole debolezze: "Nostri nosmet paenitet" ripeterò con Terenzio. Ha detto Orazio (libro II ode IV)
"...fuge suspicari / Cuius octavum trepidavit aetas / Claudere lustrum".
Ma se non fossi guidato dalla prudenza, benché abbia otto lustri appunto, le femmine potrebbero non ostante sospettar di me, onde