di molte annotazioni per burlare, e mettere in ridicolo il lodato, ed il lodante. Io le ho lette in questa sera, e le ho già trovate in gran parte facete, e calzanti, ed una sola erudita, e sensata sopra l'antica, e moderna nobiltà senese (p. 32 e seg.). Ve ne sono per altro ancora delle ricercate, e sciocche.
Molti sono stati creduti gli autori di essa, e fra questi pare che certamente vi abbia avuto mano il padre Stratico di cui in altri luoghi ho parlato. Volevasi fare dello strepito in Siena, e volevasi procedere a delle processure per rinvenire il reo di queste maldicenze, ma Sua Altezza Reale ha imposto silenzio, e la cosa è finita. In quanto a me stimo che il Pecci non fosse gran letterato, che il figliuolo, che gli ha scritto con poco criterio l'elogio, abbia ecceduto per affetto alla memoria del padre, e per dabbenaggine, e che