e rare in un tempo in cui si può ricorrere a tanti libri per averne delle squisite. Ora mi se ne affaccia però una che piacerebbe a chi volesse fare un trattato sopra le sensualità dei facoltosi. Il Magalotti della citata lettera scrive (t. II p. 132) che il cardinale Moncada si faceva fare dei cristeri d'acqua di fiori senza sale per ritenergli tutto il giorno in corpo, ed a questo proposito accenna un passo di Plinio lib. XIII cap. 5 ove si legge: "At hercule! jam etiam in potus addunt, tantique amaritudo est, ut odore prodige fruantur ex utraque parte corporis".
Non ho comodo da consultare dei comentatori, del rimanente crederei che altre bizzarre delicatezze si potessero trovare da chi volesse trattenere un'accademia con le fantastiche ridicolerie umane. Comentando