lib. XIII cap. 4 che parla di Corinto, ed ivi il Casaubono per non dire gli altri luoghi potendosi leggere di ciò qualche altra cosa appresso il Tomasino, De donariis cap. 16), e la castità fu a molti riguardi sacrificata alla loro idolatria (ved. il Tomasino, ivi); onde in fine una quantità di lascive imagini nei loro autori, e nei loro monumenti. Con queste considerazioni concepirei il trattato così. Vorrei che si discorresse in primo luogo della condizione delle meretrici appresso gli antichi, ed i moderni, narrando ancora come attualmente in Inghilterra, in Olanda, in Francia case magnifiche di piacere, non postriboli sono le loro abitazioni per lusso, o per eleganza, quando che a Roma nei tempi di Marziale, cioè quando questa era una gran metropoli, soggiornavano poveramente intorno alle mura, venendo da lui perciò chiamate mulieres sumenianae.