Questo secondo palazzo è celebre per aver dato quartiere nella fanciullezza al Granduca Cosimo I.
Aristide ateniese, avendo interrogato uno, il quale scriveva la polizza per farlo esiliare dalla patria, o come altri narra (Suida, e Plutarco), lo richiedeva, senza conoscerlo che per lui scrivesse tal cedola, ciò che da lui avesse ricevuto di male, e perché lo stimasse degno di questa pena, si sentì rispondere: "Se ignorare Aristiden, sed sibi non placere quod cupide elaborasset, ut praeter coeteros Iustus appellaretur" (Nep., Arist.). Doppo un fatto simile chi potrà dire che gli uomini non sono cattivi? Oggi giorno non si risponderà tanto semplicemente, ma s'inventeranno delle colpe supposte, ed in fondo non ostante non si averà maggior ragione per perseguitare alcuno, che una sciocca, e rabbiosa invidia.