Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XXII (1768-1769)

Volume XXII » Diario » 1768 » Dal 5 agosto » p. 31

perché trovo motivi per riconfermarmi in essi. E quando tutti sapessero leggere, che diverrebbe il mondo? Quelli che sanno tanto, e che leggono sono però migliori di coloro che non hanno una simile abilità? Se tutti volessero leggere, chi vorrebbe faticare nelle arti più vili? In primo luogo del sapere non si deve fare una privativa. In secondo luogo alcuni sempre leggeranno per molti, e si porranno nel caso d'instruire gli altri. Finalmente i mali che fanno i letterati sono meno sanguinosi di quelli che fanno gl'ignoranti. Anche il popolo legge, ma legge delle sciocchezze. Non gli si potrebbero torre dalle mani, e sostituire la notizia delle cose appartenenti agli altri suoi fratelli, che sono sparsi sul globo? Non sarebbero meglio di Paris, e Vienna le gazzette? Se ne potrebbero fare di quelle adattate al suo gusto, ed alla sua capacità, ed unirvi l'utile col piacere, quando un filosofo ne distendesse il piano.