di migliorare il loro suolo, ed il loro spirito. Ed un popolo tale non dovrà essere ammirato?
ø A dì 27 detto mercoledì.
Ho letta una nuova tragedia stampata questi giorni dal canonico Alberti intitolata Gli americani. Ella non mi ha commosso punto il cuore, perché il fine è poco felice, e verisimile. Per altro è in molti luoghi bene scritta, ed i versi sono armoniosi, e belli.
Vi è un contrasto della semplicità, e rettitudine dei costumi americani con quelli degli europei, e pare che trionfino i primi, essendo i vizi e gli educati errori dei secondi"fra le insigni follie, fra l'aurea plebe"
più malvagi, e più contro natura. Molti dicono bene di questo componimento, ma io non ne so esser soddisfatto, sebbene non prevenuto né in favore, né contro l'autore. Egli ha del talento,