Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XXI (1768)

Volume XXI » Diario » 1768 » Giugno » p. 109

Cosa era Roma! A me pare che tanto sovrastasse questa repubblica sopra tutti gli altri stati, quanto Cicerone, ad onta dei suoi difetti, sovrastava agli altri Romani! Se avessimo le vite di tutti gli uomini celebri dell'antichità scritte così bene, come questa, saremmo maggiori ammiratori del loro merito. Ma non ostante cadde Tullio, e cadde Roma. Doppo di ciò qual altra cosa può sperare con le proprie forze di resistere agli urti del tempo, delle umane passioni, dei giornalieri impensati avvenimenti, che si burlano della prudenza, e di ogni più concertato regolamento? Imparino quivi gli ambiziosi cosa sono i loro progetti, e l'uomo modesto si avvezzi a venerare la Provvidenza, e ad esser più umile. Questo è quel poco che posso dire doppo una lettura sì dilettevole, ed utile.