schiavo, umile, e vile, e si compiaccino a spargere l'idea di un dio barbaro, e crudele.
I savi si ridono di loro, aborrono i loro scritti, e compiangono quei zelanti che di buona fede gli apprezzano detestando gli altri, che fingono di venerargli per i loro perversi fini di guidar l'uomo in catene avvinto.Vado pensando di procurare un'edizione degli scritti di prosa, e di verso del fu commendatore Giuseppe Buondelmonti morto nel 1757, uomo di gran talento, e che introdusse in Firenze il buon gusto, ed a quest'effetto ho tirate delle linee per avere le cose inedite che possiede il senator Buondelmonti suo padre. Per altro lascerò fuori le cose oscene, o che in qualche modo potessero fare poco onore alla memoria del defunto.
Tempo molto turbato, e nebbioso.