scritte le loro ragioni, con qualche cosa sopra la loro maniera di filosofare, perché ciò servirebbe ai vivi, ed alla storia dello spirito umano (osservazioni sopra la sua tragedia intitolata l'Olimpia in fine). Ancor io bramerei di leggere tali memorie, perché non si sa veramente la storia sincera dei sentimenti interni dell'uomo, se non quando è scritta dall'uomo stesso con la medesima imparzialità che avevano Agostino, e Montaigne nel distendere i loro libri. Ogni altro s'inganna, perché nei maggiori interessi le azioni nostre sono sovente l'effetto solo delle nostre passioni nascoste agli occhi altrui, e sentite unicamente da chi le ha nel cuore. Egli ci parla senza ingannarci nel farci sentire la sua situazione, ma di rado vogliamo rivelare i suoi segreti.