per far cosa di miglior esito, trovandomi sempre più incaponito a credere che le opere di gusto, e di spirito non si possono mai bene trasportare da una lingua in un'altra. Se mi smentisce l'applauso che ha avuto Omero inglese di Pope, io replico che il carattere dei brittanni è più capace ad esser toccato dalle cose, e dalle passioni, di quello che lo siamo noi, ed i francesi, e a curar meno lo stile. Che gli piaccia poi Omero tradotto nella loro lingua, non vuol dire che gli piaccia quanto piaceva ai Greci, i quali sentivano tutto il bello di questo lavoro divino. Io chiamo bello un quadro di Raffaello, di Leonardo ecc., e bello lo chiama anche un pittore, ma chi pronunzia con più sentimento questo suono, chi gusta più l'idea di questa parola? Dunque non si potrà più gustare Omero? No certamente da chi non può leggerlo, ed intenderlo bene nel suo originale. Il discorso poi ha delle buone cose, e si conosce che