lo diè fuori in Ratisbona 1677 in 8°. Scrive ancora il medesimo Foscarini che molti lo fanno di Marco Velsero
(Pietro Giannone, Istoria civile di Napoli lib. XIII p. 278 in una nota) o del cardinale Albizzi, sopra di che per altro sbaglia, mentre nella Vita del Peireschio scritta dal Gassendo, lib. III all'anno 1612 non si dice autore di questo libro il cardinale Francesco Albizzi, ma Antonio Albizzi autore dello Stemma Principum Christianorum, e apostata della cattolica religione. Fu anche incolpato di averlo scritto Paolo Gualdo, e Lorenzo Pignoria. Ved. ancora il Placio, Theatrum anonymorum et pseudonymorum, cap. 15 De scriptoribus italicis nota 2644. Il medesimo Foscarini, loc. cit. 92, procura di mostrare nella nota 250 quanto poco sapesse l'autore di questo libro di storia veneziana, e dice che Paolo Sarpi voleva confutarlo, che che su ciò asserisca il suddetto Amelot nella