nella vecchiaia per mio ammaestramento, conforto, e guida. Prescindo dai libri di storia, di legge, e di fisica. Tutt'i primi sono sempre utili, e giocondi. I secondi sono ferri di bottega, ai quali bisogna ricorrere, secondo le occorrenze. I terzi non sono conformi alle cognizioni acquistate, e perciò male saprei giudicare dei medesimi da me stesso. Per la teologia poi, scienza che venero e non intendo, mi dovrà bastare la Sacra Bibbia. Di questa biblioteca quando sarà nel grado che desidero, darò un catalogo, forse con delle osservazioni, in questi stessi fogli, il qual catalogo esporrà il mio gusto, essendo pur troppo vero che i libri, come gli amici, spiegano il carattere delle persone. I miei imbarazzi esigono appunto che mi ristringa a studiare pochi libri, e che lasci certi progetti che avevo concepiti, mentre non sarà poco se tirerò a fine l'opera degli Elogi, e se lascerò dei margini scarabocchiati, dei centoni, e degli sbozzi per altre cose.