Chigiana di Roma num. 1306 e il Malavolti nella sua Storia, parte II lib. VI p. 108, parlando della peste del 1348 dice che dal 1° maggio fino all'ultimo agosto, perirono ottantamila persone delle quali trentaseimila erano sopra i 70 anni, e quarantaquattromila avanti detta età. Il Gigli nel suo Diario al 1° maggio parte I p. 138 citando Angiolo di Tura del Grasso all'anno 1348, il predetto Malavolti, ed il Tizio, Storia senese, in latino manoscritta, dice che in detto tempo la peste distrusse tutta la popolazione, e di centomila persone che contava il distretto della città non se ne trovarono che tredicimila. A' tempi della caduta della città lo stato, e Siena fu nella maggior desolazione, poiché leggesi in una relazione a penna fatta da messer Vincenzio Fedeli segretario della Repubblica di Venezia: "La descrizione ultima delle anime dello stato di Fiorenza fu fatta di ottocentomila persone, e di quello di Siena per esser la gente consumata dalla guerra non arrivava a quarantamila", e ciò scriveva costui nel 1561 cioè 6 anni