Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XVIII (1767)

Volume XVIII » Diario » 1767 » Dal 5 gennaio » p. 3

E quale non se ne ricava da un autore portato a compatire i difetti, a difendere la memoria delle persone più strapazzate dai fanatici scrittori, a condannare il vizio, ed a perdonare ai viziosi, a nulla avanzare senza inrefragrabili prove ecc. ecc. ecc.?

Tempo turbato con qualche fiocco di neve, umido, e rigido. Non ostante vi sono state per la città varie befane secondo il solito.

ø A dì 6 detto martedì.

"Scerner d'appresso i fortunati vizi, / La fallace virtù, l'avide brighe / Della plebe de' grandi; udire i pianti / D'un popolo, a cui preme il curvo collo / L'empia avarizia, e l'impunito orgoglio; / Il conoscere in fin che un'ombra sono / Fasto, ricchezze, onori, e l'uomo stesso; / Ecco il dritto qual è di lui che regge / Sulla scena del mondo il fato umano".

Sono questi versi assai belli tratti dalla scena III