Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XVI (1766)

Volume XVI » Diario » 1766 » Marzo » p. 70

La pulitezza di questo secolo, i lumi che si hanno, la quiete di cui gode l'Italia, l'opulenza di quel regno non pareva che dovesse far temere un disastro così crudele quanto fu quello a cui Napoli si trovò soggetta per sua gran sventura. La mortalità delle persone che di stento se ne perì fu grande, e la maniera con cui forzatamente si teneva il popolo in quiete accrebbe l'orrore dello spettacolo. Felici noi che un vano timore fu quello solo che ci afflisse, quando un male reale era il tormento dei nostri vicini. Riconoschiamo doppo la Provvidenza divina quella del governo, e siamo grati a chi prevenne i mali che ci sovrastavano per pura disgrazia, perché ci fu levato quel grano che per tempo avevamo provveduto. In quest'anno nulla manca; solamente la campagna non ha con che provvedersi il sostentamento, e per ciò soffre moltissimo come se tutto mancasse.

ø A dì 17 detto lunedì.

Tempo buono, ma nel giorno è incominciato a ragniare.

Cosa siamo! Lo ripeto spesso, ma non divento migliore. Cosa saremo! Questa considerazione mi spaventa, ma non di meno non penso