In fine questa mattina dopo le ore 7 sono entrati in città i nostri sovrani accompagnati dagli eviva del popolo smaniante dall'allegrezza, e niente stanco dall'averlo atteso nella notte. Erano con cavalli di posta, e col puro corteggio dei postiglioni, e dei tiri, che conducevano i cortigiani scortati da poco numero di gensdarmes o sia guardie nobili. Fra il tumulto si sono condotti al Palazzo dei Pitti ove smontati si sono fatti vedere al ballatoio al numerosissimo concorso di gente che occupava tutta la piazza ben grande. Fin qui la storia pubblica. Per scriver poi la segreta bisognerebbe essere in corte accosto agli attori.
ø Sabato a dì 14 detto.
Il tempo si è rintorbidato nel giorno.
Si teme la morte quando si è contenti di noi, e si desidera quando siamo infelici. Contradizione del nostro spirito, che non mira gli oggetti se non a seconda delle proprie passioni.
ø Domenica a dì 15 detto.
Dopo 57 giorni di male è morto oggi
nello