Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XIV (1765)

Volume XIV » Diario » 1765 » Maggio » p. 73

o Giovedì a dì 9 detto.

Tempo tiepido, e buono.

Fra i componimenti poetici assai mi dilettano le favole. È un genere che non tanto piace quanto instruisce. Favola è quella finzione per mezzo della quale si riduce una proposizione generale morale a un avvenimento particolare, si realizza, e se ne forma un'istoria nella quale intuitivamente si riconosce la proposizione predetta. Questa mi pare appresso a poco la definizione più giusta. Dopo Esopo ci sono stati molti favolisti, ma in questo genere, come in tutti gli altri, i buoni sono stati pochi. I francesi vantano con ragione La-Fontaine, e non so chi potessero a questo paragonare, o accoppiare gl'italiani. La Germania conta di presente il signor Gotthold-Ephraim Lessing,

e le favole di lui, con alcune dissertazioni sopra la natura di esse, sono state tradotte dal signor Anthelmy e stampate a Parigi l'anno passato in 12°. Dal francese tradurrò una di queste favole ch'è stata lodata, e che a me ancora piace assai, per saggio. È stato detto che forse sia la