o Mercoledì a dì 16 detto.
Ho letto le lettere del signor Antonio Zanon contenute nel tomo IV dell'opera altre volte citata (Ved. sopra p. 7 e 38): sono divise in due parti. Nella prima si tratta delle arti, nella seconda si difende la mercatura dagli attacchi degl'invidiosi, e si loda questa professione con riferire quello ch'è stato detto, e che sanno coloro i quali non si lasciano guidare dai pregiudizi. Il lavoro ha sempre i medesimi difetti, ma le opere mediocri risquotono applauso, quando sono scritte sopra soggetti di moda, e quando portano la marca della persuasione dei loro autori. Lodo l'intenzione buonissima del signor Zanon, ma non era fatto per pubblicare i suoi scritti, perché le verità che sostiene sono triviali oggimai nelle persone di buon senso. Si promettono altri tomi, e pare che l'opera non voglia presto finire. Nel seguente si vuol trattare del commercio degli aquilejesi, e degli arabi. Poteva farsi questa storia particolare di ciascuna nazione da per sé, poteva dirsi