del Giornale Enciclopedico di Bouillon nel dar relazione (t. II di ottobre prossimo passato p. 96) di una traduzione nella seconda lingua delle lettere del cardinale Bentivoglio uscita in Londra in quest'anno. Egli si spaccia libero da ogni prevenzione appunto per esser francese, onde pare che la sua imparzialità meriti fede, e che vada valutata l'impressione che a lui fanno queste due lingue "Agréable, sonore, expressive, touchante, la langue italienne flatte, plait, émeut, intéresse; c'est la langue des Graces. Plus riche, plus abondant en expressions, l'anglois à l'avantage de marquer jusq'aux plus légères nuances de toutes sortes d'idées; cette langue est donc plus énergique, plus favorables aux sçiences. Elle seroit sans doute la première et la plus belle des langues, si elle avoit autant de douceur, et de graces qu'elle a de noblesse et d'élévation". Io non sono tanto incapito per il mio idioma nativo, che voglia combattere questo sentimento senza saperne tanta da paragonare il confronto di esso con l'altro che mi è ignoto, ma parmi che l'origine