ed inquisitori delle città, e diocesi ove stampavansi alla pena della perdita dei libri, che condannò al fuoco, di ducati 100 da pagarsi dagli stampatori alla fabbrica di San Pietro, e della sospensione per un anno dall'esercizio della stampa, e scomunica. Si allarmarono i governi perché s'imponevano pene temporali in questa bolla, onde non fu presto ricevuta. Nelle nostre Sinodali rosse del 1518 alla rub. I Contra impressores fu essa trascritta, e ne fu ordinata l'osservanza. Con tutto questo non pare che in Firenze si domandasse l'approvazione dei libri se non dopo l'anno 1564 in cui fu qua accettato il Concilio di Trento. Dopo il 1600 fu domandata tanto all'Arcivescovo, che all'Inquisitore. Altre particolarità sopra di ciò vedonsi in una lunga informazione del senatore Rucellai manoscritta, mandata a Vienna nel 1742 ab Incarnatione 1° gennaio.
Tempo umido, e turbato con piccolissima pioggia specialmente nella sera.