Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XI (1763-1764)

Volume XI » Diario » 1763 » Dicembre » p. 78

della mia esistenza. Ma quel tempo che mi resta a vivere come lo passerò, che cosa farò di meglio? Sarà un tempo di debolezza, sarà un tempo in cui sempre mi appresserò al mio disfacimento, giacché al dire di Orazio (lib. II ep. II) "Singula de nobis anni praedantur euntes". Ma che fanatismo è il mio? Cosa voglio essere nel mondo? Cosa pretendo ritrarre da tutt'i sudori di un Alessandro, da tutta la scienza di un Salomone, da tutta la fama di un Cesare, da tutta la potenza di un Carlo V? Polvere diverrò, ed il mio spirito comparirà al tribunale dell'Onnipotente a render conto di sue azioni nel medesimo assetto di quello di quei grandi uomini, e di quello del più vil servo pollacco, ed allora cosa m'importerà tutto il preteso buono di questo mondo? La mia coscienza mi sarà l'unica compagna, ma questa mi consolerà, o mi condannerà? Mi cade la penna a questi riflessi, perché conscio delle mie sciagure temo più di dover paventare all'aspetto di un Giudice, che di dover gioire alla vista di un Padre?