che non deriva da legge divina, ma solo dall'esempio della gentilesca superstizione, e che poscia fu introdotto dalla clemenza, e legge de' principi. Sarebbe desiderabile che fosse meglio scritto, e che la materia fosse meglio esposta, e vestita. L'autore si lusinga d'illuminare la potestà ecclesiastica, ma si può egli creder questo da chi conosce quanto ama di estendersi, e forse di mantenersi l'usurpato? Il dottor Lampredi mio amico che ha poi ottenuta la cattedra di Canoni nell'Università di Pisa
si prepara a fare il suo ingresso prendendo per materia di ragionare sopra lo spirito dei canoni, e facendo con ciò vedere sopra che cosa il sacerdozio può promulgar leggi. La ragione di tutte le leggi è la pubblica salvezza, lo spirito dei canoni adunque sarà la sussistenza della religione nella sua purità. Tutti quei canoni che non tendono a questo fine o sono usurpazioni, o privilegi. In ambedue questi casi la sovranità