rivestito di certi pretesi fiori, che sono estranei alla sua indole. Le materie poi non sono profonde, ma il merito della giocondità solamente le fa stimare d'alcuno. Può esser che parli meglio di quel che scrive, e può essere che sappia più di quello che mostri, ma stando all'apparenza non so perché il mondo rimbombi del suo nome. Il difetto di scrivere una lingua particolare lo ha a comune col nostro Magalotti, il quale per il medesimo motivo vedesi che ha avuto uno stile nuovo, e per me un poco annoiante.
o Sabato a dì 23 detto.
Tempo buono.
La determinazione in cui sono stato, e sono di non studiar punto i tanti libri che escono pro e contra i Gesuiti in questa stagione nella quale tanta guerra si fa alla Compagnia mi ha indotto a disfarmi del Giornal Gesuitico che con la data di Napoli si stampò nel 1760 e 1761 in Lucca in 2 soli tometti, giacché non so che più ne sieno usciti. Dissi altrove che per curiosità mi ero provvisto di questo libro,