Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume IX (1763)

Volume IX » Diario » 1763 » Febbraio » p. 67

o Sabato a dì 26 detto.

Tempo nuvoloso, ed umido, benché verso il giorno si sia un poco rifatto.

Quanto è facile all'uomo di esser sorpreso da una morte violenta, altretanto egli è soggetto a soffrir lungamente gl'incomodi di una vita penosa, e languida, qualora egli è ridotto a dover perire per insensibil consumazione.

Il pensiero della morte c'inganna, perché ci fa dimenticare che viviamo.

È assai probabile che la fermezza, o la debolezza che si dimostra nel morire dependa dall'ultima malattia.

Mi vien narrato che Voltaire, ad onta delle sue massime sparse ne' suoi scritti, sentendosi infermo sia l'uomo il più timido, ed il più religioso che possa darsi, e che ricorra con trasporto all'aiuto di quelle persone delle quali si ride in tempo di sanità. Non è questo che un esempio di più per provare che la condotta degli uomini smentisce i loro sentimenti.