ø Mercoledì a dì 23 detto.
Fino dall'anno scorso venne qua una compagnia di veneziani lavoranti di vetri da finestre, e di cristalli, ch'erano partiti tempo fa dalla patria, e che avevano introdotta questa manifattura in Roma. Furono raccolti volentieri, e certo signor Stefano Giorgi in compagnia di certi signori Querci pensarono di stabilire la fabbrica di tali vetri in Toscana, ed eressero una fornace a Settimello, luogo poco distante da Firenze verso Prato. Furono fatte le prove, ed il lavorio venne a perfezione, ma siccome il costo della merce veniva ad essere eguale a quello che si pagava per i vetri di Venezia, o forse anche un poco maggiore, così detti interessati per esitare sicuramente la loro mercanzia ricorsero al governo ad effetto di ottenere la privativa, e certe esenzioni private dalle gabelle dei vetri che andavano fuori, e da' generi che venivano d'altrove per formargli. Il ministro pareva disposto a favorire tal nuova manifattura, ma