or qua, or là troppo superficialmente, e con troppo impeto. La storia letteraria, la storia patria, l'antiquaria, la politica, l'erudizione indeterminata, la morale, tutto vorrei stringere in un tempo, e non mi può riuscire. Non ritengo neppure troppo felicemente le cose che apprendo, perché se ciò seguisse ho tanto letto che potrei narrare molti fatti, e potrei passare per erudito. Ma or mai che vi è da fare? Il mio studio sia un balocco, tanto mi servirà. Meglio di un mazzo di carte, e di una p... sarà sempre un libro, e quando anche doppo averlo letto non ritenga nulla, non ostante non ne averò un pentimento. Vorrei emulare i Maffei, i Quirini, gli Zeni, ma se non mi riesce per un vizio intrinseco, debbo darmi alle bertuccie? Alla peggio se sarò da meno di costoro, sarò da più di molti altri che vedo.