mi appartiene è che doppo la prefazione ha inserita parte della mia lettera che gli scrissi quando venne fuori la prima raccolta (Ved. t. IV a p. 3), ed in un'altra lettera ha rifuse le risposte accennate nel citato luogo a p. 9 seg. con quelle mutazioni che convenivano per nascondere certe cose delle quali solamente si può trattare nel privato carteggio. Queste raccolte piacciono, ed hanno spaccio.
Fra i miei desideri sempre mi punge più quello di viaggiare, perché io non vedo maniera migliore d'instruirsi, e di divertirsi, che quella di correre il mondo mirando i caratteri, le maniere, gli usi ecc. delle nazioni, e dei popoli che lo abitano. Ne' libri si apprende la storia de' tempi passati, onde accoppiando a questo studio quello prattico del mondo presente e degli uomini viventi, si può sperare di divenire persone di merito, ed illuminate. Ma questa mia voglia rimarrà sepolta perché non ho né libertà né denaro da potermela cavare.