ø Martedì a dì 4 detto.
Ho lette le riflessioni del signor d'Alembert sopra l'elocuzione oratoria, e sopra lo stile in generale. Servono come di comento alle idea che aveva data questo filosofo dell'eloquenza nel suo Discorso recitato nel suo ingresso all'Accademia francese l'anno 1754, e sono la più bella cosa che si possa leggere in questo genere. Vi si trova tutto quello che convien sapere, il vero di un'arte caricata di regole da una folla di cattivi oratori, i precetti presi dalla natura, e la vera pietra del paragone per giudicare del merito di quelli che parlano. Più s'impara leggendo quest'opuscolo, che tutte le arti rettoriche del mondo. Da esso si conosce che un filosofo ha l'idea giusta delle cose tutte, ed egualmente che d'Alembert è tale. È nel secondo tomo delle sue Mescolanze di letteratura, d'istoria, e di filosofia impresse nel 1759 in 12°