degli uomini sono per necessità determinati, e che anzi si riducono ad un piccolissimo numero, che la sola loro diversa combinazione li rende, può dirsi, infiniti.
Che (p. XXI) l'uomo è per lo più un composto di maravigliose contradizioni, e che in ogni sua azione, seria quanto si voglia, vi trasparisce costantemente tramischiato del troppo, e del vano, ch'è quanto dire un ridicolo.
E che (pag. XXVI) della nostra lingua italiana è proprio carattere il lusso delle parole, e de' periodi.
ø Sabato a dì 6 detto.
Che gli uomini sieno ingiusti per favorire loro stessi, e ciechi ne' loro interessi è una cosa che mi pare d'intendere, ma che poi anche negli altrui affari sieno egualmente appassionati è ciò che mi accade vedere, ma che non comprendo