la loro follia, e vanità, ed il loro inganno, che mi fa essere alquanto inattivo, e premuroso di poche cose. Può essere che appunto perché sono debole pensi così, ma può essere ancora che questa mia debolezza sia un effetto delle cognizioni acquistate, per mezzo delle quali conosco il vero prezzo di tutto, se non m'inganna il buon senso, la vera filosofia, la religione. Ed in fatti bisogna ben esser prevenuto in favore di una cosa per cercarla con tutto l'impegno. Ma di che si può esser prevenuti doppo aver conosciuto il voto che vi è ne' piaceri, la vanità degli umani oggetti, l'inganno di ciò che ci figuriamo, in fine la caduta di tutte quelle cose che tanto ci affaticammo per collocar stabilmente? O bisogna saper meno, o bisogna essere in errore per affaticarci nel mondo più di una certa determinata dose.