e dei slanci più grandi, e sublimi dell'ingegno umano, coltivati troppo dalla fervida gioventù, e troppo apprezzati dalla giovenile sensibilità. Appartiene a chi s'incarica di additare gli autori da stimarsi, ed imitarsi il dire quali sono i migliori poeti, ed in ultimo lo ha fatto non infelicemente l'Harpe nel suo Corso di letteratura, ma ogni nazione deve fissare il vero merito dei suoi.