Questo ancora può servire per confutare il sistema di Elvezio, il quale nel principio del suo bel trattato intitolato L'esprit ha voluto piantare, asserendo che tutto si riduce a sentire, e che tutte le nostre idee sono una conseguenza della memoria, e della sensibilità fisica. Imperciocché tutto il nodo sta ch'egli confonde la memoria, e la ragione, e spiega come conseguenze della prima, e fenomeni di essa quelli che appartengono alla seconda. La memoria conserva le impressioni di sensi, e della ragione egualmente, e s'è vero, come osserva questo autore, che due sole sieno in noi le potenze passive, non è per questo che non ve ne sia anche un'altra attiva, la quale si sente quanto possa quando ci determina ad agire in maniera diversa da quello a cui saremmo portati dalla fisica sensibilità. Ma molti sono gli sbagli o volontari, o casuali ne' quali è incorso Elvezio nel principio del suo libro, che io potrei rilevare, con tutto che senta il bello