Appresso Domenico Taddeucci mercante di libri nella via de' Servi trovasi vendibile una ricca serie dei medesimi appartenenti in specie a storia, e ad amena letteratura, e legati con eleganza. Ma il più singolare, raro, e pregievole è una raccolta compresa in 1740 volumi di commedie italiane la più copiosa che fin qui si conosca, e che mai sia stata esposta alla vendita. Ella racchiude forse quanto è registrato nella celebre Drammaturgia di Leone Allacci impressa in Roma nel 1666 e nella ristampa fattane con molte aggiunte fino al 1755 in quell'anno a Venezia da Giovanni Battista Pasquali in 4°. Il nostro celebre canonico Antonio Maria Biscioni aveva già pensato a tal supplemento, ed appunto quanto egli andò mettendo assieme par compreso in questa collezione con più quanto in seguito si procurò con molto impegno l'ultimo possessore di lei. Quindi è che la medesima sia arrivata a contenere da trenta pezzi di ogni genere, che l'unico, e sicuro fondamento potrebbe essere di chi a compilar si accingesse la storia intiera fino a giorni nostri del teatro italiano. Il Taddeucci l'offerisce al pubblico per il più discreto prezzo da convenirsi onestamente bramando, che non si dissipi, e che sciogliendosi a brani non perda quel merito che ha con la sua riunione. Esso è pronto a prestare il comodo a chiunque fosse disposto ad acquistarla perché possa esaminarla, e possa vedere gl'indici, che tiene della medesima, onde ingannato non resti da questo succinto annunzio col quale si assicurano i dilettanti, che troveranno in tal raccolta assai delle nostre più antiche rappresentanze teatrali d'ogni genere e le più ricercate commedie per la loro rarità, e per esser testi di lingua toscana. 8 febbraio 1803. Nella Gazzetta Universale n. 12. Questa collezione di commedie nella primavera del 1804 per circa scudi 300 fu venduta a Roma, ove si stampa una raccolta di esse, impressa poco propria per quel paese.