la libertà, e quando il cardinal Ruffo si eresse in Pontefice ed in guerriero per ricondurvi il realismo. L'autore, con stile franco, narra, racconta gli sforzi dei due partiti, i loro torti, il tradimento dei francesi, il coraggio dei patriotti, la vendetta dei realisti, la lealtà dei più puri democratici, la perfidia del re nel non sanzionare la convenzione soscritta da quelle eminenze, e gli spogli, i massacri commessi, giocando la religione in cento modi, per estirpare il giacobinismo, per canonizzare la superstizione. Questo libro è uno di quelli che coloriscono