bastonate, alle perticate, a tirar ossi, a fissar corna sulle case, imbrattar porte, schiamazzare alla vista di un forestiere, lanciar uova alle finestre, alle carrozze in tempo di Carnevale, come a Milano, confetti, come a Roma, ed usare altri vezzi simili non troppo gentili, di cui i moderni averebbero rossore. Ma non ostante questo ch'è verissimo le poesie giocose del XVI e XVII varie nostre prose, non pochi librucci con le commedie e le novelle ridicole, ci mostrano, che in mezzo a quelle rimorose, ed incomode scempiatezze plebee, i nostri maggiori sapevano sollazzarsi non poco, senza metafisica, senza politica, senza