sono male intesi, e mal copiati in cento altri libri. Ateneo è un vasto tesoro di squarci preziosi di autori perduti, e ci descrive degli usi del vizio, e della virtù degli antichi in un modo assai piacevole, e delle cose ci narra sconosciute alle nostre mode, ed ai nostri gusti, le quali c'impiccoliscono assai in tutto, e mostrano che nella nostra grandezza medesima siamo molto mediocri. Il portarne le prove condurrebbe in lungo, ed un letterato, ed un filosofo non può dispensare da leggere Ateneo, e non gustandolo poco saprà sentire. Costoro vi troveranno ancora la cognizione di cose, che a noi sono ignote in tutt'i sensi, lo che abbassa giustamente la nostra presunzione in ogni genere, e rende ridicolo il pretender di valer più degli antichi.