libero, ed incredulo troppo. Egli è più filosofo di Mehegan, e più pieno di cose. Spesso invoglia di verificare i suoi racconti, e vi si acquista a farlo. Lo stile alla francesca lo rende chiaro, e preciso ma con delle repetizioni superflue che danno, che in lui più spesso s'imbruttisca la specie umana. Non s'impara da lui la storia, ma si trae tutto il frutto di una lettura fattane antecedentemente. Quelli che si dorranno di lui il più spesso averanno torto. Egli è originale, né somiglia alcuni antico, né alcun moderno più celebre, per il tutto assieme, quantunque sia molto accorciato nelle parti.
Quando scende poi a Luigi XIV è un pulito cortigiano, che abbellisce troppo il suo padrone, e lo scusa. Santin Pierre...Tempo assai piovoso nella notte, poi sereno, e grave.