nell'Italia. Tutt'i fogli pubblici mi dipingono dubbiezze, perfidie, disleali maneggi, né so dove volgermi, né dove posare la mia fiducia, se nel Direttorio di Parigi, se nell'Imperatore Francesco II, se nella Dieta di Ratisboana, se nel Congresso di Rastadt, se ne' Gabinetti di Londra, di Berlino, di Pietrobourg. Vedo ancor dei mali minacciar l'Italia, vedo al Reno una condotta da far tutto temere il corpo germanico, e vedo l'Europa che nel politico fra pochi mesi, o non sarà più quello ch'è stata per molti secoli, o divenire al nord un nuovo luttuoso teatro di guerra, alimentata dalla disperazione repubblicana, e dall'astutezza monarchica. In somma