ø. A dì 11 detto mercoledì.
La natura è quasi sempre in opposizione con le leggi, dice un antico, perché ella lavora alla felicità degl'individui in specie senza relazione agli altri, e le leggi non fissano le loro sanzioni se non sopra i rapporti, che uniscono i medesimi, perché ella diversifica all'infinito i nostri caratteri, ed i nostri pendii, e l'oggetto delle leggi è di ricondurli quanto è possibile all'unità. Cosa concludere da ciò? Che le leggi si devono, quanto si può, conformare alla natura, e non pretendere di costituire delle società tanti conventi di claustrali, e che le più non combinano con lei, perché non hanno avuta presente questa riflessione.