sue riforme, ma fu sovente mal diretto, mal servito, ingannato. Non aveva favoriti, ma dei confidenti. Si spassionava con alcuni di questi volentieri, faticava molto scrivendo, visitando il suo piccolo stato a piedi, a cavallo, sopra un mulo. Era parco, e temperante, dimesso nel suo vestire, fino a farsi tre volte rinfrescare un cappello, a dormire nelle case dei podestà, e degli osti sulla paglia, e sulle tavole (lo faceva con un sacco pieno di fieno anche Giuseppe II suo fratello). Amava, rispettava all'eccesso la moglie, ed amoreggiava poi non poco per temperamento
senz'aver condotte mai al palio le favorite. La Livia Raimondi ballerinuccia romana