Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XXIV (1796) - Parte I

Volume Ventiquattresimo - Parte prima » p. 5848v

e per questo le piccole cose mie devono cadere, valessero più di quelle di Pittagora, e di Platone. Io sono venuto assai tardi, onde i miei pensieri non sono, o non possono essere più trovati, o creduti originali. Io fiorisco in un'età nella quale centomila pretendono più di me, cercano galleggiare sulla superficie del sapere, e con il ciarlatanismo, con l'importunità, coll'artifizio si fanno largo per entrare nel tempio della Fama. Dunque spogliamoci di pretensione, e certo slancio di entusiasmo alla moda gettato in carta nel foglio annesso, resti qui pascolo alle tarme, divertimento per gli eredi, fondo per i salumai, e fra tanto materia per divertire

cinque minuti me medesimo.

Tempo sempre nebbioso assai, ed umido, con dei nuvoli nella sera.